Bellius: La Via della Vendetta
Bellius: La Via della Vendetta
Prologo: Il Sogno del Dio e il Presagio
In una notte buia, la luna si nascondeva dietro nuvole scorrenti, tessendo un velo d'ombra sulla terra. D'improvviso, una luce abbagliante si accese nel buio, una luce non terrena, vibrante di potere. Era un uomo, avvolto in una stola romana dalla stoffa lucente, il cui volto era nobile e severo, illuminato da una saggezza antica. Un dio, nella sua maestosa presenza. Si avvicinò lentamente a una grotta oscura, la sua aura luminosa che tagliava la tenebra.
Quando varcò la soglia, un'ondata di gelo e terrore lo avvolse. Nonostante fosse una divinità, un brivido freddo gli corse lungo la spina dorsale. Un grande desiderio, però, lo spingeva avanti, una curiosità che superava la paura. Si incoraggiò, respirando a fondo l'aria umida e stantia, e proseguì, addentrandosi sempre più nel ventre della terra. Ad ogni passo, il desiderio di fuggire senza guardarsi indietro si faceva più forte, un formicolio costante alla schiena, come se qualcosa lo seguisse nell'ombra. Cedette al panico, correndo a capofitto verso il basso, e cadde rovinosamente.
Aprì gli occhi con forza, ma si sentiva debole, svuotato. Con fatica si alzò. La torcia che teneva in mano era quasi spenta, la fiamma tremolante sul punto di morire. Nella luce morente, vide un bastone, un semplice pezzo di legno, ma che emanava una strana, sottile aura. Lo raccolse. Immediatamente, una scossa lo attraversò, facendolo sentire diverso, eppure ancora inesplicabilmente sfinito. Le ginocchia gli cedettero e ricadde a terra.
Quando si risvegliò di nuovo, si sentiva un nuovo tipo di forza dentro, una consapevolezza acuta, ma la stola era ammaccata, sporca. Uscì dalla grotta, l'aria notturna che gli accarezzava il viso. Fuori, un richiamo disperato gli trafisse la mente: qualcuno stava per morire. Chiuse gli occhi, e un attimo dopo, la scena cambiò. Si trovò a Roma, nel cuore dell'Impero, e due giovani, incatenati e terrorizzati, stavano per essere giustiziati. Il suo arrivo era un presagio, l'inizio di qualcosa di inatteso.