IL BATTERISTA (IL TITANO DEL TEMPO)
IL BATTERISTA (IL TITANO DEL TEMPO)
Con il Pianista: Guerra Fredda Ritmica. Il Batterista vive nel regno del tempo fisico, del sudore e del colpo perfetto. Il Pianista abita il mondo astratto del tempo musicale, delle battute e dei contrappunti. Il Batterista accusa il Pianista di essere meccanico, di "suonare i numeri" invece di sentire il groove. Il Pianista accusa il Batterista di essere un selvaggio, di accelerare, rallentare e rovinare la precisione del brano. Le prove sono un campo di battaglia: il Pianista fissa il Batterista con occhi di ghiaccio ogni volta che il tempo vacilla, il Batterista risponde con un fill esplosivo e fuori tempo proprio durante l'assolo di piano. È una lotta per il controllo dell'anima ritmica della band.
Con il Cantante: Sopportazione Arrabbiata. Il Batterista sopporta il Cantante come si sopporta un capo incompetente: perché non si può fare altrimenti. Disprezza le sue lagne sul volume, le sue richieste di rullati "più emotivi" (cosa che per un batterista non ha senso), la sua tendenza a fermare tutto perché "non sente la sua voce". Sabota il Cantante in modi sottili: accentua i colpi di cassa durante le sue note più basse, crea syncopation complessi che lo fanno sbagliare entrata. Per il Batterista, il Cantante è un ego che deve essere messo al suo posto, meglio se con un ritmo martellante.
Con il Chitarrista: Fratelli d'Arme nel Caos. Questo è il suo vero alleato. Il Chitarrista e il Batterista comunicano attraverso urla, sguardi assassini e un'amore viscerale per il volume estremo. Il Batterista fornisce la potenza brutale, il Chitarrista la incanala in riff distrutti. Si spingono a vicenda verso l'eccesso, in una simbiosi pericolosa. Litigano ferocemente su chi debba essere più in primo piano, ma è una lotta tra fratelli. Senza il Chitarrista, il Batterista è solo rumore. Senza il Batterista, il Chitarrista è solo un ronzio.
Con il Bassista: Il Legame Telepatico. La relazione più importante e istintiva. Non hanno bisogno di parole. Un cenno della testa, un colpo di occhio, e sanno dove andare. Il Bassista è l'unico che sente veramente il suo groove e lo rinforza, trasformando il rumore in musica. Il Batterista fa da faro ritmico, il Bassista costruisce la strada. Se questo legame si spezza, l'intera band perde il suo baricentro e collassa. È un matrimonio indissolubile, basato su un rispetto profondo e silenzioso.
Con il Violinista: Fastidio Profondo. Il Batterista considera il Violinista un rompiscatole pretenzioso. I suoi assoli lunghi e complicati costringono il Batterista a un'autodisciplina che detesta. Per ripicca, quando il Violinista suona, il Batterista spesso "appesantisce" il tempo o inserisce piccoli fill fuori luogo per disturbare la sua concentrazione. Trova la sua musica noiosa e senza groove.
Con il Vocalista: Incomprensione Totale. Per il Batterista, il Vocalista suona "arietta". Non capisce la sua necessità di silenzi e dinamiche. Cerca di seppellirlo sotto una coltre ritmica, vedendo la sua melodia come un optional. Il Vocalista, a sua volta, lo vede come un elefante in una cristalleria.
Con il Cantore dell'Antimusica: Odio Viscerale. Il Cantore è l'Anticristo per il Batterista. È il silenzio, la non-vita, la negazione di tutto ciò per cui batte. La sua presenza è un insulto personale. Reagisce suonando ancora più forte, più veloce, più complesso, sfidando il vuoto con la pura, assordante forza della vita. Vedere il suo suono annullato lo getta in una rabbia cieca.