IL CHITARRISTA (L'EGO INCARNATO)
IL CHITARRISTA (L'EGO INCARNATO)
Con il Batterista: Il Patto di Sangue. La loro relazione è la colonna portante della potenza sonora della band. Il Batterista fornisce la spina dorsale ritmica, il Chitarrista i muscoli e i tendini. Si spingono a vicenda verso l'eccesso, in una simbiosi pericolosa ma potentissima. Una loro intesa perfetta può frantumare montagne; un loro litigio può far esplodere la band. Comunicano a volume massimo, con sguardi carichi di adrenalina e cenni della testa che segnano i cambi di sezione. È un rapporto basato sul rispetto brutale della forza dell'altro.
Con il Cantante: La Guerra dei Frontman. La relazione più esplosiva. Due alpha che condividono lo stesso territorio: il centro del palco. Il Chitarrista considera la sua chitarra la voce vera della band; il Cantante considera la sua voce lo strumento supremo. Lottano costantemente per l'attenzione del pubblico e il controllo degli arrangiamenti. Il Chitarrista coprirà il Cantante con un assolo improvvisato; il Cantante canterà sopra il suo assolo più importante. È una rivalità che può generare scintille creative o incenerire tutto.
Con il Pianista: Lo Scontro tra Caos e Ordine. Il Pianista rappresenta tutto ciò che il Chitarrista disprezza: la struttura, gli spartiti, le regole. Il Chitarrista vive di improvvisazione e istinto. Il Pianista cerca di imbrigliarlo in arrangiamenti precisi, il Chitarrista risponde distorcendo quelle stesse progressioni fino a renderle irriconoscibili. Il Pianista lo accusa di essere un vandalista, il Chitarrista accusa il Pianista di essere un contabile senza anima. La loro tregua è instabile e mediata a fatica dagli altri.
Con il Bassista: Il Migliore Amico / La Spina nel Fianco. Il Bassista è l'ombra del Chitarrista, il suo riflesso nella penombra. Un buon Bassista rende il Chitarrista un Dio, raddoppiando i suoi riff e dandogli profondità. Un Bassista scarso lo fa sembrare uno squittio insignificante. Il Chitarrista tende a darlo per scontato, ma quando perde quel groove solido, si sente smarrito. Il loro rapporto è fatto di poche parole ma di molti cenni d'intesa durante i cambi di accordo.
Con il Violinista: Disprezzo Reciproco. Il Chitarrista vede il Violinista come uno snob noioso e antiquato. Il Violinista vede il Chitarrista come un barbaro rumoroso e senza tecnica. Qualsiasi tentativo di duetto si trasforma in uno scontro tra heavy metal e musica classica, dove ognuno cerca di suonare più forte e veloce dell'altro, con risultati cacofonici. Si evitano il più possibile.
Con il Vocalista: Indifferenza. Per il Chitarrista, il Vocalista è un riempitivo. Qualcosa che suona nelle pause tra un riff e l'altro. Non lo disprezza, semplicemente non lo considera una minaccia al suo protagonismo. Il Vocalista, a sua volta, trova la musica del Chitarrista poco interessante, semplice rumore di fondo per le sue melodie raffinate.
Con il Cantore dell'Antimusica: Odio Viscerale. Il Cantore è l'incarnazione di tutto ciò che il Chitarrista aborrisce: il silenzio, la negazione, l'annullamento. Per il Chitarrista, la musica è vita, volume ed energia pura. La presenza del Cantore è un affronto personale. Reagisce suonando ancora più forte, sfidando il vuoto con il puro potere del distorso.